Ero curioso di leggere "1984" di Orwell (scritto nel 1948), dopo averlo sentito nominare da un giovane scrittore vimercatese, come il libro che lo segnò per sempre.
"Nella nostra società, quelli che sanno perfettamente ciò che sta succedendo sono anche quelli che meno riescono a vedere il mondo così com'è. In generale, più si sa, più grande è la delusione: il più intelligente è anche il meno sano di mente".
Come dire: più si vuole vedere, meno si vede.
Sulla frase dopo i due punti ("il più intelligente è anche il meno sano di mente"), nutro qualche dubbio. Dipende da cosa si intende per "intelligenza": è una parola che vuol dire tutto e niente; un po' come "amore".
1984 - George Orwell
sabato 26 settembre 2015
venerdì 18 settembre 2015
Tu vuoi l'America
Un uomo che la ascolti sempre. Un uomo che non sia problematico, un uomo spensierato. Un uomo che le dia attenzioni e parole d'amore in maniera assidua. Un uomo che sia socievole. Un uomo che interagisca apertamente con il suo gruppo di amici fin dalle prime uscite. Un uomo che la adori. Un uomo che accetti di viverla assieme alle figlie e che un giorno sia disposto a convivere con loro. Un uomo che le garantisca una relazione passionale senza cadere nella banalità del quotidiano. Un uomo che la faccia sognare. Un uomo che la faccia ridere. Un uomo che mostri un sorriso smagliante e particolare euforia quando lei propone qualcosa.
Tutte caratteristiche (e forse non sono tutte) che un uomo deve necessariamente possedere per poter ambire ad una vita d'amore con L., quasi 40enne, separata da tre anni dopo tredici anni di matrimonio, due figlie al seguito, frequentatrice di una famosa chat di incontri - dove ci siamo conosciuti.
"Un uomo che non esiste nella realtà, un uomo che non troverà mai", mi ha detto D., un amico, che mi è stato molto vicino nella fase di elaborazione del lutto (lutto d'amore). Ho raccontato proprio tutto a questo amico, cercando di essere il più obiettivo possibile. Anzi, no. Non sono stato per niente obiettivo: ho passato intere giornate a colpevolizzarmi, ad analizzarmi esageratamente come faccio ogni volta che sento di subire un fallimento, fino a considerarmi una vera merda incapace di stare al mondo e di instaurare un rapporto sano e duraturo con una donna.
D. : "Nella chat riceve decine e decine e decine di contatti nel giro di poche ore: in questo modo appaga il suo bisogno di sentirsi adorata, desiderata con passione. E intanto nel mucchio spera di trovare il principe azzurro, insomma quello che si avvicina ai suoi ideali. Ovviamente, l'elevato numero di uomini che la contattano non fa altro che accrescere in maniera esponenziale le sue aspettative e le sue pretese, di per sé già alte, dal momento che si è iscritta ad una chat di incontri anziché accontentarsi degli incontri nella vita reale. Lei vuole un uomo irreale. Non esistono uomini non tutte quelle qualità. Lei non ha bisogno di confronto, a lei non interessa crescere assieme: è troppo proiettata sul riempire gli enormi vuoti e insicurezze."
Io continuerò a lavorare su me stesso per crearmi un personaggio positivo, riducendo sempre più le ombre e mostrando anche luci e lati positivi.
tu vuoi l'america - edoardo bennato
Tutte caratteristiche (e forse non sono tutte) che un uomo deve necessariamente possedere per poter ambire ad una vita d'amore con L., quasi 40enne, separata da tre anni dopo tredici anni di matrimonio, due figlie al seguito, frequentatrice di una famosa chat di incontri - dove ci siamo conosciuti.
"Un uomo che non esiste nella realtà, un uomo che non troverà mai", mi ha detto D., un amico, che mi è stato molto vicino nella fase di elaborazione del lutto (lutto d'amore). Ho raccontato proprio tutto a questo amico, cercando di essere il più obiettivo possibile. Anzi, no. Non sono stato per niente obiettivo: ho passato intere giornate a colpevolizzarmi, ad analizzarmi esageratamente come faccio ogni volta che sento di subire un fallimento, fino a considerarmi una vera merda incapace di stare al mondo e di instaurare un rapporto sano e duraturo con una donna.
D. : "Nella chat riceve decine e decine e decine di contatti nel giro di poche ore: in questo modo appaga il suo bisogno di sentirsi adorata, desiderata con passione. E intanto nel mucchio spera di trovare il principe azzurro, insomma quello che si avvicina ai suoi ideali. Ovviamente, l'elevato numero di uomini che la contattano non fa altro che accrescere in maniera esponenziale le sue aspettative e le sue pretese, di per sé già alte, dal momento che si è iscritta ad una chat di incontri anziché accontentarsi degli incontri nella vita reale. Lei vuole un uomo irreale. Non esistono uomini non tutte quelle qualità. Lei non ha bisogno di confronto, a lei non interessa crescere assieme: è troppo proiettata sul riempire gli enormi vuoti e insicurezze."
Io continuerò a lavorare su me stesso per crearmi un personaggio positivo, riducendo sempre più le ombre e mostrando anche luci e lati positivi.
tu vuoi l'america - edoardo bennato
giovedì 10 settembre 2015
Bastare a se stessi.
"Dobbiamo bastare a noi stessi". Quante volte ci siamo sentiti dire questa frase?
"L'importante è stare bene con se stessi, trovare le motivazioni dentro di sè, imparare a stare bene anche da soli"... e via discorrendo.
Ammetto che anch'io ho rivolto più volte tali frasi ad amici o comunque a persone a cui pensavo di dare buoni consigli (ah! i consigli!) col fine di alleviare le loro sofferenze, o quantomeno aiutarli a trovare una soluzione per un maggior benessere.
E spesso me lo sono pure ripetuto dentro la mia testa, forse per autoconvincermi che il rimedio al senso di solitudine o di abbandono o di incompletezza risiedesse proprio nelle parole "bastare a noi stessi".
C'è chi è abitualmente portato a trovare la forza per affrontare le difficoltà dentro di sé. Magari si confronta con amici e parla dei suoi malesseri, senza perdere il controllo e l'equilibrio, riuscendo a razionalizzare bene la situazione, insomma a farsene una ragione e a guardare avanti con ottimismo e fiducia. Si direbbe che è una persona forte, solida.
C'è chi, come una foglia nel vento, si sente in balia degli eventi: non sa prendere una decisione (quale sarà mai la soluzione migliore?), si confronta con più persone nella speranza di trovare un lumicino che gli indichi meglio la strada da percorrere (col rischio spesso concreto di aumentare ancor più i dubbi), si scoraggia profondamente, e talvolta vede 'tutto nero'.
Come dice il proverbio? Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Eh sì, è facile dire "dobbiamo bastare a noi stessi". E all'atto pratico?
Quanto riusciamo a fare a meno delle persone che ci fanno stare bene? Quanto queste sono piacevoli e quanto indispensabili?
Perché se qualcosa o qualcuno diventa indispensabile, e quindi non ne possiamo fare a meno, entriamo nella sfera della dipendenza, e qualsiasi forma di dipendenza non è sana.
Sì, ok, nessuno dovrebbe essere indispensabile... e con i nostri amici del cuore come la mettiamo? E con l'amore - ah, questa parola così tanto abusata! Fai un passo dentro l'amore, la relazione pian piano ti risucchia, e senza rendertene conto rimani impantanato. Purtroppo, spesso la magia svanisce e per qualcuno sono guai seri.
Chi non ha mai sentito di morire dentro per colpa dell'amore finito alzi la mano... Siete riusciti a bastare a voi stessi in quella situazione? Come l'avete superata?
Lo cantava anche il nostro carissimo amico Claudione Baglioni, in un tormentato "Sabato pomeriggio", in un ritornello a squarciagola: "Senza te morirei, senza te scoppierei, senza te brucerei tutti i sogni miei...".
"L'importante è stare bene con se stessi, trovare le motivazioni dentro di sè, imparare a stare bene anche da soli"... e via discorrendo.
Ammetto che anch'io ho rivolto più volte tali frasi ad amici o comunque a persone a cui pensavo di dare buoni consigli (ah! i consigli!) col fine di alleviare le loro sofferenze, o quantomeno aiutarli a trovare una soluzione per un maggior benessere.
E spesso me lo sono pure ripetuto dentro la mia testa, forse per autoconvincermi che il rimedio al senso di solitudine o di abbandono o di incompletezza risiedesse proprio nelle parole "bastare a noi stessi".
C'è chi è abitualmente portato a trovare la forza per affrontare le difficoltà dentro di sé. Magari si confronta con amici e parla dei suoi malesseri, senza perdere il controllo e l'equilibrio, riuscendo a razionalizzare bene la situazione, insomma a farsene una ragione e a guardare avanti con ottimismo e fiducia. Si direbbe che è una persona forte, solida.
C'è chi, come una foglia nel vento, si sente in balia degli eventi: non sa prendere una decisione (quale sarà mai la soluzione migliore?), si confronta con più persone nella speranza di trovare un lumicino che gli indichi meglio la strada da percorrere (col rischio spesso concreto di aumentare ancor più i dubbi), si scoraggia profondamente, e talvolta vede 'tutto nero'.
Come dice il proverbio? Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Eh sì, è facile dire "dobbiamo bastare a noi stessi". E all'atto pratico?
Quanto riusciamo a fare a meno delle persone che ci fanno stare bene? Quanto queste sono piacevoli e quanto indispensabili?
Perché se qualcosa o qualcuno diventa indispensabile, e quindi non ne possiamo fare a meno, entriamo nella sfera della dipendenza, e qualsiasi forma di dipendenza non è sana.
Sì, ok, nessuno dovrebbe essere indispensabile... e con i nostri amici del cuore come la mettiamo? E con l'amore - ah, questa parola così tanto abusata! Fai un passo dentro l'amore, la relazione pian piano ti risucchia, e senza rendertene conto rimani impantanato. Purtroppo, spesso la magia svanisce e per qualcuno sono guai seri.
Chi non ha mai sentito di morire dentro per colpa dell'amore finito alzi la mano... Siete riusciti a bastare a voi stessi in quella situazione? Come l'avete superata?
Lo cantava anche il nostro carissimo amico Claudione Baglioni, in un tormentato "Sabato pomeriggio", in un ritornello a squarciagola: "Senza te morirei, senza te scoppierei, senza te brucerei tutti i sogni miei...".
domenica 6 settembre 2015
Primo post
Il titolo del blog, "oggi sogno io", rimanda inevitabilmente al titolo della canzone di Alex Britti ('oggi sono io' - Oggi sono io - Alex Britti), con cui il cantautore romano vinse il Festival di Sanremo del 1999 nella sezione Giovani. E' la prima canzone che ho studiato a lezione di canto-chitarra (mia principale passione), e il nome del blog suggerisce uno spazio aperto a tutti - a chiunque voglia lasciare una propria traccia nel blog - in cui poter raccontarsi, confrontarsi, condividere idee, pensieri... e sogni, appunto.
"Come non vorrei cadere in quei discorsi già sentiti mille volte e rovinare tutto, come vorrei poter parlare senza preoccuparmi..."
Le tattiche, le frasi da dire che vi frullano nella testa, le parole da evitare, le ASPETTATIVE (spesso eccessive), il desiderio di essere originali (di stupire!), la paura di mandare tutto all'aria, la promessa a se stessi di non correre troppo, il timore di commettere gli errori del passato... il sogno di una vita migliore, più soddisfacente, più viva, piena d'amore accanto a chi, forse, per noi è già "la persona giusta".
"Come non vorrei cadere in quei discorsi già sentiti mille volte e rovinare tutto, come vorrei poter parlare senza preoccuparmi..."
Le tattiche, le frasi da dire che vi frullano nella testa, le parole da evitare, le ASPETTATIVE (spesso eccessive), il desiderio di essere originali (di stupire!), la paura di mandare tutto all'aria, la promessa a se stessi di non correre troppo, il timore di commettere gli errori del passato... il sogno di una vita migliore, più soddisfacente, più viva, piena d'amore accanto a chi, forse, per noi è già "la persona giusta".
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